L'orrido teatrino dell'ignoranza.
Riflessioni su quando per far audience è lecito torturare gli animali. Non è possibile non indignarsi per quanto di violento e assurdo siamo stati costretti a vedere durante il programma La Talpa in onda il 20 febbraio 2004 su Rai 2. Senza pronunciarsi sulla valenza culturale del programma in questione, ennesima narcotica variazione del Grande Fratello, la monotonia dei contenuti ha evidentemente condotto gli autori alla rovinosa decisione di mettere in scena inconcepibili prove di abilità per i partecipanti. Finché tali pagliacciate sono innocue, possono anche essere tollerate dal pubblico sonnecchiante, ma non si può non sobbalzare sulla sedia se diventano violente nei confronti di chi non si può difendere, in particolare torturando e uccidendo animali indifesi. La prova di abilità a cui ci riferiamo consisteva nella "terrificante" esperienza di rimanere sdraiati dentro una sorta di teca mentre un gongolante Guido Baratta “gettava” loro addosso decine di mostruose tarantole. Durante questa agghiacciante sceneggiata il presentatore si è
sbilanciato in affermazioni tragicomiche, osservando come le grosse
tarantole messicane (che in realtà erano migali cilene, quasi
sicuramente del genere Grammostola), chiuse dentro lo stesso
ambiente, sarebbero presto diventate aggressive arrivando anche a mordere
il concorrente. Brividi sulla schiena per il pubblico incollato al teleschermo. Sotto i nostri occhi increduli, la prova di coraggio-farsa si chiudeva con i concorrenti, che ribadivano la loro forza e virilità percuotendosi il petto a mo’ di gorilla. Questa mattina abbiamo protestato durante la trasmissione radiofonica "SOS Ambiente" in collaborazione col WWF Italia in onda su RTL 102.5 alle 8:00. Lo stesso presidente Fulco Pratesi si è scandalizzato per l'orrendo uso che spesso si fa in TV o nel cinema di animali –molto spesso protetti- che spesso vengono maltrattati e uccisi. Ci chiediamo cosa ne pensi della trasmissione RAI (televisione pubblica)
il Governo che poco tempo fa ha promulgato una Legge proprio sugli aracnidi
pericolosi. Assolutamente inadeguato a decidere in materia (e come avrebbe
potuto, visto che nessuna università, centro antiveleni, associazione
naturalista è stata interpellata in merito) si è dovuto
aggrappare al concetto di "presunto allarme sociale” che
il concetto “aracnidi mortali” sa suscitare, optando, a
scanso di equivoci, per una decretazione d’urgenza al fine di
frenare questi mostri pronti a ghermire l’immaginario collettivo
degli ignari italiani. Chi crea dunque allarme sociale? Ma soprattutto, chi dobbiamo proteggere da cosa? Speriamo solo che presto chi di dovere voglia prendere posizione –
definitiva – su chi maltratta gli animali ai fini dello spettacolo.
Perché è un obbligo morale difendere gli animali e –
facendo ciò - difendere noi stessi. Infatti chi insegnerà
al ragazzino che ha seguito la trasmissione che i ragni non sono animali
schifosi, degni solo di morire schiacciati sotto la scarpa? Stefano Capannini
Moderatore e responsabile relazioni con l'estero La Legge è
uguale per tutti (quelli che la rispettano) La Legge è uguale per tutti, in Italia? Va bene, così sia. Noi ci siamo adeguati alla Legge 213/2003 (legge che ha meno di un anno!!), registrando i nostri adorati animali presso le Prefetture. Viene però da chiedersi cosa ne pensi il Legislatore (e chi le Leggi dovrebbe farle rispettare) della validità (è ancora valido, mi pare...) di quell'articolo 727 Codice penale italiano: Chiunque incrudelisce verso animali o li sottopone
a strazio o sevizie o comportamenti e fatiche insopportabili per le loro
caratteristiche ovvero li adopera in giuochi, spettacoli o lavori
insostenibili per la loro natura, valutata secondo le loro caratteristiche
anche etologiche o li detiene in condizioni incompatibili con la loro
natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini
della cattività è punito con l`ammenda da lire 2 milioni
a lire 10 milioni. E tutto li... nero su bianco. Evviva l'Italia. Tiramo un sospiro di sollievo amici aracnofili. Noi siamo migliori di loro! Matteo Grotto |
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