ARACNIDI LOCALI

Micrommata virescens
Dolomedes fimbriatus - fotografia di Francesco Tomasinelli




Chiavi di identificazione:

fig.1: M bulbo - Renner 1987
fig.2: M pedipalpo - Dahl 1937
fig.3: F epigino - Renner 1987

CLASSIFICAZIONE
Classificazione: Aracnida; Araneae – Araneomorphae; Pisauridae
Nome scientifico: Dolomedes fimbriatus (Clerck, 1757)
Nomi comuni: fishing spider, raft spider, ragno pescatore.

Specie affini: Dolomedes plantarius (Clerck, 1757) con abitudini e taglia simile, è però ancora piu’ raro del D.fimbriatus. Si distingue facilmente per la livrea uniforme con bande sul cefalotorace appena accennate e un colorito bruno-rossiccio. Sull’addome sono presenti alcune piccole macchie circolari. I giovani tendono ad una livrea piu’ chiara, spesso tendenti al verde.
ETOLOGIA
Diffusione: Europa e parte dell’Asia.
Habitat: stagni, paludi e fossi con molta vegetazione. D. fimbriatus di stabilisce sempre nei pressi degli specchi d’acqua evitando però fiumi o torrenti a corso rapido.
Abitudini: ragno itinerante prettamente diurno, D. fimbriatus è un cacciatore d'agguato: non insegue mai la preda e attende nascosto per poi ghermirla con un balzo improvviso. In questo è aiutato dalla vista, discreta per un aracnide, ma soprattutto dal tatto che lo rende sensibilissimo ad ogni vibrazione, e che è di fatto la sua arma fondamentale per la caccia. Anche se la maggioranza delle prede consiste in insetti caduti negli stagni o piccoli abitanti dei prati umidi, D. fimbriatus è in grado di catturare pesci o anfibi di piccola taglia immergendosi fulmineamente sott’acqua e riemegendo con la preda tra i cheliceri! La simbiosi con l'elemento liquido è davvero perfetta: il ragno è incredibilmente a suo agio in acqua dove si muove agevolmente, grazie alla sua capacità di "pattinare" sulla superficie, come fanno le gerridi. Gli individui piu’ grossi riescono addirittura a nascondersi sotto la superficie e rimanere in apnea per parecchi minuti, in attesa di prede o per nascondersi da eventuali pericoli.
Aggressività: limitata. Non e’ un ragno pericoloso e il suo eventuale morso non ha effetti importanti sull'uomo.
Rapidità di crescita: Dopo aver passato l'inverno nascosti in prossimita’ degli stagni, gli adulti e subadulti si lasciano avvistare già agli inizi della primavera, non appena le temperature siano più miti. I giovani esemplari sono comuni in tutta la buona stagione. Impiegano circa un anno a raggiungere l’età adulta. La crescita è legata al ciclo vitale estivo: durante l’inverno infatti non si rileva alcun incremento di dimensione.


Dolomedes plantarius
fotografia di Francesco Tomasinelli

Biotopo Dolomedes spp.
fotografia di Francesco Tomasinelli
DESCRIZIONE
Descrizione e dimorfismo: è un ragno di grandi dimensioni: maschio circa 1,5-2 cm di corpo, femmina 2-2,5 cm. Livrea bruna, a volte anche ocra o giallo verde sia nel maschio che nella femmina. Bande bianche/giallo crema sul bordo del cefalotorace. I giovani hanno bande meno visibili e sono talvolta verdognoli.
Particolarità: nessuna.
ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE

Allevamento: D. fimbriatus necessita di umidita’ elevata e buona ventilazione. Il contenitore deve essere abbastanza spazioso, almeno 30X20X20h per un adulto. La temperatura ideale è attorno ai 25° C ma, come molte specie nostrane, tollera agilmente variazioni consistenti (20°-30°C). E’ consigliabile, anche se non strettamente indispensabile - costruire una sorta di piscinetta – per esempio un sottovaso - se si vuole osservare il ragno nel suo ambiente prediletto. E’ invece fondamentale allestire una zona bagnata e non esporre comunque mai il contenitore alla luce diretta del sole.

Riproduzione: in natura gli accoppiamenti si verificano lungo tutto il corso dell’estate, durante i quali episodi di cannibalismo non sono affatto rari. Infatti, nonostante i maschi siano piuttosto grandi, le femmine sanno dimostrarsi piuttosto decisamente aggressive. La femmina vien corteggiata per alcuni minuti da uno o più esemplari maschi che tambureggiano con i palpi sulla vegetazione o sulla superficie dell’acqua avvisando della propria presenza e disponibilità. L'accoppiamento avviene poi senza complicazioni. Il cocoon, portato a spasso dalla femmina sotto il cefalotorace, è prodotto almeno dopo dieci giorni. La schiusa richede circa 4 settimane e i piccoli, generalmente un centinaio, ne nasceranno di dimensioni molto minute, con una livrea beige - bruno chiaro. Dimostrano abitudini semiarboricole pur rimanendo comunque legati all’acqua, l'elemento fondamentale per la loro vita.

Difficolta di allevamento: L’umidita’ deve essere sempre elevata e la creazione di un fotoperiodo accettabile e’ altrettanto importante. Non esporre mai al sole l'animale.

REPERIBILITA'
Reperibilita’: Specie localizzata e non molto comune in Italia. Cercatelo smuovendo delicatamente la vegetazione palustre o ai margini degli stagni, sul pelo dell’acqua. La grande taglia degli adulti facilita il compito, ma i giovani possono essere facilmente confusi con i Pirata (Lycosidae) di abitudini e livrea simile.
AUTORI
Autore: Francesco Tomasinelli
Fotografie: Francesco Tomasinelli
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