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Chiavi:
F e M - Oxford & Merrett 2000
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CLASSIFICAZIONE |
Classificazione: Arachnida - Araneae - Araneomorphae
- famiglia: Agelenidae
Nome scientifico: Tegenaria parietina
(Fourcroy, 1785)
Nome comune: moltissimi: i più sentiti
sono ragno delle cantine e ragno dell'imbuto.
All'estero, funnel weaver (tessitore di imbuti) e cobweb,
nomi però comuni a tutti gli Agelenidi.
Note alla nomenclatura: In Italia abbiamo ben 33
specie di Tegenaria e, di queste, ben 13 sono endemismi.
Molto conosciuta (anche se più rara della T.parietina)
è la Tegenaria domestica (Clerck,
1757) meno vivace nella livrea e più piccola della precedente.
A questo proposito, secondo Roberts: T. parietina
maschi: 10-17 mm; femmine 11-16 mm - T. domestica maschi
6-9 mm; femmine 9-10 mm. Secondo D. Jones: T. parietina
maschi: 11-17 mm; femmine 11-20 mm - T. domestica maschi
6-9 mm; femmine 10 mm.
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ETOLOGIA |
Distribuzione:
corotipo Turanico-Europeo-Mediterraneo. In Italia è comune
pressoché ovunque.
Abitudini: Vive nel suo nido sericeo tubolare aperto alle
due estremità, costruito in un angolo della sua particolare
ragnatela. Attende la preda all'imboccatura dell'imbuto osservando,
nella tipica posizione d'agguato, il resto della tela distendersi
a guisa di lenzuolo (infatti viene chiamata "tela a drappo").
La struttura è molto resistente e può raggiungere
dimensioni davvero notevoli. Negli esemplari adulti è probabile
la costruzione di più tele una sopra l'altra. Quando una
preda (in genere piccoli insetti volanti e altri ragni) cade nella
tela, la Tegenaria scatta mordendola più volte, per poi trascinarla
nell'imbuto dove consumerà il pasto. I resti saranno espulsi
dallo stesso e non è raro vederne in gran quantità
ammassati in prossimità della tana, spesso mescolati con
le esuvie dell'aracnide alle quali è riservato lo stesso
trattamento.
Habitat: ama gli ambienti freschi e umidi. Si stabilisce
negli angoli più luminosi di cantine e seminterrati (come
bocche di lupo e lucernai) ed è piuttosto frequente anche
in grotta, dove convive con la congenere T. silvestris
(L. Koch, 1817).
Aggressività: bassa - T.parietina è
una specie molto tranquilla e, se disturbata, si rifugia fulmineamente
nell'imbuto della sua ragnatela. Solo se messa veramente alle strette
può rivelarsi inaspettatamente mordace. L'eventuale morso
di questo aracnide non è molto doloroso e il veleno ha un'azione
debole e locale. Nonostante siano aracnidi da tela, si dimostrano
abbastanza veloci nei movimenti fuori da essa. Questo vale specialmente
per i maschi che, nel periodo degli accoppiamenti, sono prettamente
erranti. Una particolare specie di questo genere, la Tegenaria
agrestis (Walkenaer, 1802) è, al contrario, piuttosto
pericolosa. Il suo morso causa infatti necrosi cutanee abbastanza
severe, estese e profonde.
Rapidità di crescita: bassa. Ma possono
raggiungere grandi dimensioni per via della longevità relativamente
alta. |
DESCRIZIONE |
Descrizione: La livrea
di questo ragno è marrone chiaro, con tendenze al grigio.
L'opistosoma è tondeggiante con striature longitudinali
scure a creare un effetto maculato. Il prosoma è più
chiaro dell'opistosoma, con disegni non ben distinguibili. Ad
un attento esame dello sternum potremo però notare
una banda più chiara con sei piccole macule, disposte tre
per lato. Le zampe sono lunghe e contraddistinte dalla presenza
di bande più scure. L'intero corpo è ricoperto di
una leggera peluria. Come tutti i ragni della famiglia degli Agelenidae,
anche T.parietina è caratterizzata dalle filiere
posteriori biarticolate.
Le dimensioni sono notevoli: con i suoi 2 cm di corpo che arrivano,
considerando le zampe, a quasi 10 cm (esemplari maschi), T.parietina
si attesta tra i ragni più grossi presenti in Italia.
Dimorfismo sessuale: il maschio, come la maggor
parte dei ragni, si riconosce facimente sia dalle zampe decisamente
più lunghe che dai palpi ingrossati. Gli esemplari adulti
costruiscono tele più piccole di quelle della femmina,
limitandosi, talvolta, al solo imbuto. Nel periodo dell'accoppiamento
i maschi sono erranti.
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Tegenaria parietina - foto
di M. Grotto |
ALLEVAMENTO
E RIPRODUZIONE |
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Allevamento:
T.parietina si adatta abbastanza bene alle temperature
di casa, sebbene prediliga luoghi freschi e umidi. L'eventuale teca
per l'allevamento dovrà essere di dimensioni notevoli, per
poter osservare questo ragno tessere la sua grande ragnatela a drappo.
Alimentazione: Mosche, lepidotteri notturni, larve
di ogni tipo, grilli e altri piccoli insetti. Non sono ragni voraci
e possono essere nutriti una sola volta a settimana. Si può
aumentare a due nel periodo di accoppiamento e per gli esemplari
più piccoli.
Se possibile, è consigliabile allevare le Tegenarie in
situ, ovvero lasciandole dove sono (in genere in cantina) limitandosi
a controllarle e fornire cibo. Difficilmente si allontaneranno da
un luogo ricco di prede.
Accoppiamento e riproduzione: L'accoppiamento è
semplice. Si posiziona in maschio maturo nei pressi della tela della
femmina che, in periodo ricettivo, ne tollererà bene la presenza.
I due esemplari potrebbero convivere anche per numerosi giorni prima
dell'accoppiamento. Dopo circa un mese e mezzo la femmina produrrà
un ovisacco, posizionandolo nei pressi dell'imbuto. I piccoli che
nasceranno saranno piuttosto minuti (1-2 mm) e molto attivi sebbene
scarsi in numero (40-80 piccoli).
Tegenaria parietina in prossimità dell' tipico "imbuto".
Da notare le spoglie del lepidottero predato - foto
di M. Grotto
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REPERIBILITA' |
Reperibilità:
specie sinantropa, è reperibile praticamente ovunque.
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AUTORI |
Autore: Matteo Grotto - Alberto Manara
Contributi: Claudio Arnò
Fotografie: Matteo Grotto |
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